Il fu mattia pascal d’un irrésistible besoin d’évasion et de rébellion fuit, pour mener ensuite une triste méditation sur l’incompréhensible absurdité d’une vie abandonnée au caprice du sort
« Il fu Mattia Pascal […] da un incontenibile bisogno di evasione e di ribellione prende le mosse, per allargarsi poi in una desolata meditazione sull’incomprensibile assurdità di una vita abbandonata al capriccio del Caso. » A. DI PIETRO
Se oggi Luigi Pirandello viene considerato una grande figura del Novecento, è perché ha contribuito a rivoluzionare tanto il teatro quanto il romanzo in Italie e pure in Europa. Il Fu Mattia Pascal è una delle sue opere più celeberrime. Pirandello l’ha composta nei primi anni del Novecento, in uno dei periodi più tormentati della sua vita, e fu pubblicato a puntate sulla Nuova Antologia. In quel romanzo, presenta meditazioni profonde sull’esistenza, sul male di vivere e sul ruolo dell’uomo nella società attraverso i temi della libertà, dell’identità o della morte. Di Pietro, un critico letterario, analizza questo romanzo in Novecento, Gli scrittori e la cultura letteraria nella società italiana, provando a sintetizzarlo in una sola frase : « Il fu Mattia Pascal […] da un incontenibile bisogno di evasione e di ribellione prende le mosse, per allargarsi poi in una desolata meditazione sull’incomprensibile assurdità di una vita abbandonata al capriccio del Caso. ». Questo commento, tanto sorprendente quanto interessante da scoprire, mette in evidenza l’essenza del romanzo di Pirandello. Il riassunto che propone qui basta per conoscere l’opera ? È possibile sintetizzare tutto un romanzo in una sola frase ? Ecco una pista che sembra interessante da seguire. Per analizzare la pertinenza del commento breve di Di Pietro, studieremo prima che, infatti, si tratta davvero di un’evasione ribelle, percepita da Mattia Pascal come un segno di speranza. Poi, vedremo che, sì, il protagonista è realmente un giocattolo e, peggio, una preda nelle mani del Caso. Per finire, analizzeremo perché Mattia Pascal è, tutto sommato, nient’altro che un antieroe che fallisce nel