Les masques de venis ( en italien)
 Un tempo, durante il carnevale di Venezia, la maschera era quasi di rigore ed era indossata circa sette mesi nell’anno . Tutti lo portavano . I veneziani conducevano la loro vita ordinaria mascherati, tranne che la maschera permetteva loro di dire tutto e di osare tutto! Oggi, esistono delle maschere "a portare" e delle maschere unicamente decorative ad appendere su un muro. La maschera cancellava le barriere sociali: più di buona creanza a rispettare, più di patrizi, più di inquisitori, più di preti o di monaci, più di stranieri, più di religiose, più di ricchi o di poveri, ... Nascosti dietro le maschere, irriconoscibili, i veneziane erano uguali. Ci era una sola regola: prendere del buono tempo, ridere, danzare e divertirsi insieme. Così, portare una maschera era molto utilizzato per fare tutto quello che era vietato. (Le autorità deciserano dunque di regolamentare il porto della maschera) . Oggi, è permesso di portare una maschera quando lo vogliamo, ma le interdizioni che la maschera permetteva di sfidare non esistono più. Le maschere ed i costumi si erano ispirate dei personaggi della commedia dell'arte come Arlecchino, Pantalone, Pulcinella, Brighella, Di colomba, Pierrot e Scaramouche. Ma si poteva travestirsi anche, ed indossare il costume di qualsiasi personaggio. Si poteva essere chi si voleva: un avaro, un ciarlatano, un avvocato, un mendicante, un monaco, un spazzacamino, …
Attraverso queste maschere e questi costumi, si mostrava la verità utilizzando la caricatura e la derisione. Ma, il carnevale veneziano ha i suoi costumi e maschere. Per esempio si può citare :
La bauta che è una maschera bianca, deformando la voce, portata con un cappello a tre punte nero, ed un tipo di cappa nera che parte dalla maschera. Questa maschera permetteva di nascondersi interamente .
La moretta che è una maschera portata unicamente, una volta, per le donne, ovale di velluto nero col velo, ed un piccolo cappello a l’Arghezi
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