Petrone
Rispetto agli altri romanz i greci ‘canonici’ quello di Achille Taz io è, nelle parole di Massimo Fusillo, “più vicino alla commedia e al ‘pastiche’ ironico”: [1] questa è senz ’altro una buona spiegaz ione del fatto che nel Leucippe e Clitofonte le citaz ioni omeriche sono meno frequenti – almeno quelle semplicemente ‘ornamentali’, che abbelliscono spesso la prosa di altri autori come Caritone. Tuttavia, i poemi omerici sono comunque un modello estremamente importante per Achille Taz io; e certamente non ci si dovrebbe aspettare nulla di diverso da un autore che si fregia di un nome simile.[2] Diversamente dalle citaz ioni verbali vere e proprie, le allusioni all’Iliade e all’Odissea non sono rare, e contribuiscono a creare un tipo di scrittura assai sofisticato; molti personaggi del romanz o di Achille Taz io, in effetti, presentano vari tratti caratteristici degli eroi epici, variamente rielaborati e trasformati. Si possono indicare anche alcuni percorsi specifici seguendo i quali l’epos diviene romanz o. In ciò che segue ne evidenz ierò tre: mediaz ioni culturali, spostamento dell’identità sessuale dei personaggi, riflessioni filologiche. Un buon esempio di ciò che intendo per ‘mediaz ioni culturali’ è offerto dalla scena in cui Menelao e Satiro siedono sulla spiaggia di fronte al mare, si lamentano della situaz ione in cui si trovano, e cercano di concepire una scappatoia che consenta loro di evitare il sacrificio della bella Leucippe da parte dei briganti (3,20). Lia Raffaella Cresci[3] identifica in questa sequenz a di elementi una ripresa delle scene omeriche nelle quali Achille chiede aiuto alla madre Teti (Il. 1,34 8 ss.; 18,70 ss.). Non ci sono veri e propri legami testuali a connettere il testo di Achille Taz io con quello di Omero; tuttavia, sono notevoli i parallelismi a livello narrativo. Si tratta in tutti i casi di scene ambientate sulla riva del mare; e, come