Cento passi
Il testo presenta una delle scene centrali del film I cento passi , film di Marco Tullio Giordana dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, figlio di un piccolo mafioso,che si è impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia e in particolare nel suo paesino Cinisi, da lui battezzato Mafiopoli, in cui spadroneggia il Boss Tano Badalamenti.
Questa scena è un dialogo tra il protagonista Peppino e suo fratello Giovanni, che condivide le idee del fratello, ma che non si ribella e che cerca di conciliare i suoi ideali con i valori familiari e siciliani
Questo passaggio si colloca dopo il litigio di Peppino con il padre che ha scoperto l’esistenza di un giornale in cui Peppino ha affermato che la mafia è “una montagna di merda”. Quindi Peppino è uscito di casa e si è seduto sul gradino dove lo raggiunge il fratello all’inizio della scena che stiamo analizzando.
Infatti comincia con “torna dentro”. Giovanni , il fratello, gli parla dolcemente, cerca di incoraggiarlo, di fare il mediatore tra lui e il padre. Cerca di ricordargli che in fondo è suo padre e che non è cattivo. Queste parole, anziché calmare Peppino aumentano la sua rabbia. Reagisce così perche capisce che il fratello non vede più che il loro padre è un mafioso, che cede alla trappola dell’affetto, e che lo giustifica vantando i suoi lati positivi.
Ma soprattutto il comportamento di Giovanni è per Peppino un riflesso del modo di pensare degli abitanti di Cinisi che potrebbero vedere in Tano, non più il mafioso, ma il vicino, il compaesano.
E arrabbiandosi domanda al fratello se sa contare
Vediamo la sorpresa di Giovanni di fronte a questa domanda, certo che sa contare
Le domande di Peppino continuano ad essere sorprendenti: e sai camminare? E contare e camminare insieme?
E Peppino tira il fratello per il braccio e lo obbliga a camminare contando
Giovanni continua a non capire (Dove stiamo andando?) così come lo spettatore che non prevede ancora la