Dissertation sur rimbaud/ italien
Nel 1854, anno della nascita di Rimbaud, papa Pio IX proclamò, con la bolla “Ineffabilis Deus”, il dogma dell’Immacolata Concezione. Si trattava di una tappa molto importante nello sviluppo del culto mariano e di un’intenzione ben precisa della Chiesta cattolica, ovvero quella di creare l’immagine di una madre devota, umile e obbediente che, venendo glorificata, riabilitasse la donna secondo principi morali cristiani ineccepibili. A mio avviso è curioso e sicuramente interessante da sottolineare, soprattutto alla luce dell’analisi che stiamo conducendo, il fatto che Arthur venne al mondo proprio in quell’anno in cui il rapporto madre-figlio tornava ad essere argomento di costante dibattito e in cui l’amore materno era messo dalla Chiesa all’ordine del giorno. Evidentemente, il concetto che si voleva diffondere era ben preciso: come la Vergine Maria aveva sofferto per il figlio, così tutte le altre madri erano chiamate a soffrire. Ma la sofferenza di cui si parla è senza dubbio valorizzata e nobilitante, poiché più si soffre e più si dimostra di essere capaci di amare. Così Vitalie:
J’ai souffert, bien pleuré, et j’ai su faire tourner toutes mes afflictions à mon profit. Dieu m’a donné un cœur fort, rempli de courage et d’énergie, j’ai lutté contre toutes les adversités; […] je sentais mon mal, et je ne sentais pas celui des autres. C’est alors que je me suis dit (et je vois tous les jours que j’ai raison): le vrai bonheur consiste dans l’accomplissement de tous ses devoirs, si pénibles qu’ils soient!1
1 Lettera
di Madame Rimbaud a Paul Verlaine, Œuvres complètes, «Bibliothèque de la Pléiade», Paris, Gallimard, 2009, p.420.
Madame Rimbaud, meglio di