La petite madeleine
La feuille
De ta tige détachée,
Pauvre feuille desséchée,
Où vas-tu ? - Je n'en sais rien.
L'orage a brisé le chêne
Qui seul était mon soutien.
De son inconstante haleine
Le zéphyr ou l'aquilon
Depuis ce jour me promène
De la forêt à la plaine,
De la montagne au vallon.
Je vais ou le vent me mène,
Sans me plaindre ou m'effrayer :
Je vais où va toute chose,
Où va la feuille de rose
Et la feuille de laurier
Giacomo Leopardi
Imitazione
La Foglia (1835)
Lungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu? Dal faggio là dov'io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando a volo dal bosco alla campagna, dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa, dove naturalmente va la foglia di rosa, e la foglia d'alloro.
Questa poesia risulta essere una libera interpretazione della strofa in ottonari “La feuille” di Antoine-Vincent Arnault, da qui il titolo: Imitazione.
Non si conosce con esattezza la data della sua composizione: alcuni studiosi pensano il 1818, fondandosi sul fatto che il testo francese de “La feuille” apparve, anonimo e senza titolo, sullo “Spettatore Italiano”, come epigrafe di un articolo su La Malinconia; altri la collocano molto più tardi, dopo il 1928 in base al fatto che il linguaggio e la particolare sintassi poetica fanno pensare a un Leopardi più maturo, vicino a quello dei grandi idilli.
Imitazione fu pubblicata per la prima volta nei Canti, editore Starita di Napoli del 1835.
Nel confronto con la poesia di Arnault emerge la maggiore poeticità della lingua italiana rispetto a quella francese ed inoltre Leopardi riesce a caricare di maggiori significati il rapporto sottinteso tra il destino della foglia e quello dell’uomo.
Parafrasi
Staccata dal proprio ramo, povera foglia fragile (frale: debole, in balia del vento; foglia frale è un’allitterazione), dove vai?
Il vento mi ha portato