Le zolfare
Questo documento è un articolo pubblicato nel 1990 sul giornale la repubblica che annuncia la chiusura delle ultime miniere di zolfo in sicilia che saranno trasformate in museo.
Fanno parte del patrimonio storico siciliano e testimoniano delle condizioni di lavoro dei minatori di quell’epoca e del lavoro minorile nel 1880, i famosi carusi.
-Il giornalista presenta nella prima parte, il numero di zolfare, cento anni fa, ed il numero di minatori che vi lavoravano. Fa la descrizione di quelle miniere di zolfo, presentate come un labirinto nelle viscere della terra.
Le condizioni di lavoro dei minatori erano dure ed inaccettabili : fino a 16 ore al giorno, pagati male, simbolo della sofferenza di molti carusi sfruttati e maltrattati.
-Nella seconda parte , annuncia la fine delle zolfare, epoca ufficialmente finita il 12 novembre 1990, perché è stato firmato un protocollo d’intesa per chiuderle definitivamente. 2 miniere saranno trasformate in museo per conservare la memoria del mondo del di sotto.
-nella terza parte, il giornalista testimonia della presenza dei famosi carusi, ragazzi delle miniere di zolfo tra gli 8 e I 13 anni, che ci lavoravano, mandati dalle famiglie per ragioni economiche e per dare loro un mestierr, sfruttati da lavoratori adulti e da padroni, che li prendevano come assistenti. La loro paga era di pochi centesimi al giorno, vivevano in una situazione di semi-schiavitù, e molti ci hanno perso la vita, trasportando sulle spalle chili e chili di minerale, fino alla morte.
Il film di Aurelio Grimaldi intitolato « la discesa di Acla a Floristella » analizza l’allucinante vita di un povero caruso sfruttato e abusato in quella miniera.
-la quarta parte presenta diversi autori siciliani (verga, pirandello, sciascia) che hanno scritto e testimoniato della dura vita di quei ragazzi siciliani.
Fra i diversi racconti, possiamo parlare della novella di giovanni verga, Rosso malpelo, pubblicata nel 1880. Nel suo testo,