Orizzonti di gloria
Nel 1957 a soli 29 anni Stanley Kubrick dirige “Orizzonti di gloria”, film di guerra orientato sulla follia della logica militare durante la Prima Guerra Mondiale sul fronte franco-tedesco. Nonostante sia un film di guerra notiamo che le scene di azione sono presenti raramente, fatta eccezione per le prime sequenze. Infatti possiamo dividere la proiezione cinematografica in due grandi macrosequenze. La prima concentra la scena nelle trincee sporche,affollate, in cui gli uomini ammassati gli uni sugli altri attendono ordini. Il primo di questi è l’attacco al formicaio. Il generale Mireau impone al valoroso colonnello Dax di guidare l’attacco, ed è incredibile con quanta semplicità il generale, sebbene preveda attraverso delle statistiche approssimative perdite inaudite, dia comunque il comando di aggredire il fronte nemico. L’assalto ai tedeschi sarà un vero e proprio massacro per i soldati francesi (come già ci si poteva immaginare) e molti di loro non riusciranno neanche ad uscire allo scoperto dalle proprie postazioni perché timorosi di una morte più che certa. Venuto a conoscenza del comportamento “vigliacco” dei suoi soldati, il generale Mireau impone che sia aperto il fuoco contro i propri uomini, poiché ormai non potevano più soddisfare il suo obiettivo di onorare e glorificare la sua carriera e i propri interessi. Fortunatamente il comandante dell’artiglieria rifiuta il comando perché necessita di un ordine scritto. Anche durante le battaglie l’esercito tedesco non viene mai presentato molto probabilmente perché non influisce sul carattere del film, mirato a rappresentare una denuncia sociale, contro quella società ancorata a modelli politici e sociali antichi in cui il patriottismo è il miglior nemico perché “ è il miglior rifugio per le canaglie” ( Dax). In seguito alla sconfitta militare il generale decide di far fucilare 100 uomini con l’accusa di “codardia”, e sembra quasi una concessione quando si decide di