La commedia italiana
Il boom economico, industrialisazione
La cità di Roma diventa un cinema appunto e un sete cinematografico.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, l’Italia é un paese profondamente ferito dai bombardamenti anglo-americani e dalle distruzioni lasciate dai nazisti. L’economia è prostrata, la società è la stessa di inizio secolo: agricola, arretrata, e provinciale. La cità è ricostruita, Campaiono i segni di un nuovo lusso: questa nuova ricchiesta da le prime speculazioni : speculazione immobiliare per esempio.
Già nei primi mesi del ’63 l’economia italiana inizia a dare segni di crisi e, l’anno seguente, il governo Moro parla di limitazione dei consumi: il tempo delle promesse di prosperità, dei modelli di vita facile e spensierata è già finito. Dunque un governo che mira tende a mantenere la società italiana in una condizione di arretrateza (arriérée), evita di discutere tutti i grandi temi sociali: il nuovo stato di famiglie, il diborzio, la libertà di identità sessuale, l’aborto, la riforma della scuola... Il vaticano in italia non ha da intergerire nelle politica dello stato italiano. La democrazia italiana si serve della autorità morale del vaticano per mantenere la società italiana nello suo tradizionalismo. Instituto della censura continua: guardava gli filmi davanti il mondo, il compito viene dato alla chiesa.
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