Sulla televisione di bourdieu
[Pierre Bourdieu: sociologo francese (1930 - 2002); dirige le riviste 'Actes de la recherche en sciences sociales'
Sulla televisione: trascrizione della registrazione integrale di 2 trasmissioni realizzate nel 1996 nell’ambito di una serie di lezioni del Collège de France e diffuse dalla rete Paris Première
In breve: i rischi che comporta l'informazione televisiva non solo per la produzione culturale, ma anche per la vita politica e la democrazia Approfondimento: Bourdieu affronta il delicato tema dell'informazione televisiva e del giornalismo del piccolo schermo in relazione a quello della carta stampata. Il libro, nella prima parte, smonta pezzo per pezzo i meccanismi della censura invisibile esercitata sulla televisione e svela alcuni segreti della fabbricazione di quelle opere d'arte che sono le immagini e i discorsi televisivi; nella seconda parte spiega in che modo la televisione, che domina il mondo del giornalismo, abbia profondamente alterato il funzionamento di ambiti molto diversi, quali l'arte, la letteratura, la filosofia e la politica, e persino la giustizia e la scienza. Denuncia le tendenze all'omologazione, i frequenti accordi e contraddizioni del campo giornalistico televisivo, soggetto com'è alla logica dell'auditel, ormai l'indice di un consenso reale e quasi l'equivalente di un suffragio universale. Di tale informazione compromessa e pericolosa per la libertà democratica indaga l'eterodeterminazione e la dipendenza da altre sfere (economica, politica, ..), rilevandone anche l’indifferente insignificanza che per lo più la contraddistingue. Si sofferma inoltre sulla contrapposizione fra intellettuali veri e falsi (i cosiddetti fast thinkers dei media), e si interroga sulla convenienza o meno che i primi facciano la loro comparsa in televisione.]
I. INTRODUZIONE
Penso che la televisione, attraverso vari meccanismi, faccia correre un gravissimo pericolo alle diverse sfere della produzione culturale (arte,