Corrigé dissert ses
Nella terza stanza il poeta riflette sull’origine dei soldati che sono figli della giovane Italia e sebbene provengano da produttive pianure o da terre malsane sono tutti accomunati, in questo periodo che si avviava verso la guerra, dalla stessa dura vita. La distinzione che c’era tra i giovani bersaglieri per la loro provenienza perde il proprio significato in quanto sono tutti soldati e, riuniti sotto gli stessi ideali, sono uniti contro le medesime difficoltà quasi fossero un unico individuo.
Nell’ultima terzina, all’allegria della scena appena descritta (la “ragazzaglia” che “urge e schiamazza”, i bersaglieri che “gonfian le gote” per far risuonare i motivi di una canzone d’amore) si contrappone un sottile senso di malinconia, quasi di sgomento, che si fa più acuto quando le “trombe d’oro”, dopo le note gioiose, intonano quelle rassegnate e definitive della “ritirata”.
Nell’ultimo endecasillabo, il poeta si rivolge all’Italia con un affettuoso “tu”. Nel breve giro della piazza, sottolineato dall’immagine circolare dei bersaglieri e della folla intorno, il poeta vede la realtà degli animi della sua patria: speranze giovanili e