Grande guerre : lussu, stuparich
Julien
Commentaire Dirigé
Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano : pp.179-182
Gianni Stuparich, Ritorneranno : pp.299-301
Emilio Lussu scrive Un anno sull’altipiano nel 1937, quindi più di vent’anni dopo gli eventi di cui parla nel suo libro. Questi eventi si svolgono fra Maggio 1916 e Luglio 1917 sull’altipiano dei Sette Comuni. Difatti la “Strafexpedition” condotta dagli austriaci il 14 Maggio 1916 respinge gli italiani a trenta chilometri dal confine. Per condurre una controffensiva, ci volevano mezzi supplementari, quindi la Brigata Sassari che combatteva sul Carso fu trasferita sull’altipiano dei Sette Comuni, con nei suoi ranghi Emilio Lussu. Un anno sull’altipiano narra la vita di soldati in trincea, fatta da momenti di assalto, di riposo, esposta dagli occhi del comandante della 10a, Emilio Lussu, che evoca la guerra in modo demitizzato attraverso : la realtà della trincea, l’incompetenza dell’alto comando, la follia di alcuni, quindi propone al lettore una visione altra della guerra, lontana dalla retorica fascista che riprende il mito della grande guerra.
Il brano studiato si trova al capitolo XXV quindi verso la fine dell’opera. Sul piano storico e temporale, il presente brano si svolge suppergiù tra Marzo e Aprile 1917. Difatti il capitolo seguente ci dà un’informazione temporale che permette di situare il brano sul piano storico, a pagina 185 : “Ma ad Aprile, la neve era ancora alta attorno a tutte le nostre posizioni”. La guerra offensiva condotta da Cadorna ha provocato numerosissime perdite e non ha permesso di conquistare quasi nessun vantaggio territoriale (su questo tema, pagina 56 : “Essi abbandonarono Monte Fior, allo stesso nostro modo. E noi lo riprendemmo nello stesso modo con cui essi lo avevano conquistato”), tranne la presa di Gorizia del 9 Agosto 1916 che ha fatto 21000 morti. Quindi la condotta della guerra, l’impreparazione militare, la situazione difficilissima nelle trincee provocano a poco