Ecritstg
Dopo il fatto di quella notte, non mi feci più vedere dalla famiglia di Federico. Dico la verità, ci ero rimasto male. Ma come ? Un bravo operaio specializzato, un padre di due bambine, un uomo come lui, grande, forte, calmo, sereno, che soltanto a guardarlo ispirava fiducia, avere una doppia vita : fare di giorno il meccanico e di notte il ladro. Di giorno stare in officina con me e con gli altri compagni oppure in famiglia con la moglie e le bambine di notte andare in giro in macchina rubata, insieme con una banda di delinquenti, e scassinare in due anni chi diceva cinque e chi diceva otto negozi. Onesto, diligente, bravo di giorno e di notte, con il fazzoletto nero sul viso e la pistola alla cintura ?. Insomma, non capivo. E così un po' per questo stupore che mi faceva quasi sperare che non fosse vero, un po' perché ci ero rimasto male, anzi quasi offeso, non andai a visitare la famiglia come avrei fatto sicuramente in occasione di qualsiasi altra disgrazia.
Fu mia moglie a convincermi, alla fine. Io resistevo e dicevo : "Federico non doveva farmi una cosa come questa, per due anni nascondermi che ci aveva una doppia vita." E mia moglie : "Bravo, ma se te l'avesse detto, tu che avresti fatto ? - Come sarebbe a dire ? - Che avresti fatto ? L'avresti denunziato ? - E che, faccio la spia io ? - Beh, lo vedi, disse mia moglie, trionfante, se te l'avesse detto, non te la saresti sentito di denunziarlo. E adesso, invece che sta in prigione, lo condanni. Non te ne accorgi che sei in contraddizione ? Rimasi incerto e lei soggiunse : "Vacci. Oltre tutto farai una buona azione." Quest'ultima ragione mi sembrò la migliore e così decisi di andarci.
Arrivai a casa e suonai : mi venne ad aprire la moglie di Federico, Giuseppina ; mi fece entrare nella sala da pranzo che a loro serviva anche da salotto, sedetti e per un momento non dicemmo niente, io guardavo lei e lei guardava alla finestra. Dissi alla fine : "Sei andata a trovarlo ?" Lei si