Figlio

turbata dagli aspri contrasti che opponevano i genitori, si svolse sotto la guida attenta della madre: colta, sorella di Alfred Le Poitevin, intimo amico di Gustave Flaubert, amica lei stessa dello scrittore, si preoccupò soprattutto di sviluppare nel figlio qualità di gusto letterario. Dopo la separazione dei genitori, nel 1860, Guy rimase con sua madre e, poco dopo, fu iscritto al collegio ecclesiastico di Yvetot, dal quale fu espulso per aver scritto dei versi considerati indecenti. Iniziò

il suo figlio chi è in Cina. Quando arriva a Venezia, Li lavora in un bar ma non sa parlare italiano. Bepi, un uomo del bar aiutala e diventano amici. Ma questa relazione non piace ai padroni di Li, chiedono di fermare se no non vedrà suo figlio. Li acceta ma è triste. Bepi è criticato anche dagli abitanti dell'isola a causa di questa amicizia ma vuole continuare a vederla. Finalmente, Li parte in un’ altra fabbrica e suo figlio è con lei. Si chiede chi ha pagato per il ritorno del suo figlio e va

spaccia come interprete del commandante tedesco : In questa scena, sono appena arrivati al campo, Guido e suo figlio sono stati separati della moglie e dello zio e stabbiati in un dormitorio. Il ragazzo, Giosué, non è contento di stare qui e lo fa sapere a suo padre rivolgendogli diverse domande sulla loro situazione. Guido, incontrando allora alcune difficoltà a preservare suo figlio della realtà, afferra un'occazione : quando il commandante tedesco entra nel dormitorio domandando un interprete

italiani su dei temi e i genitori alla radio. Pauline: Come ha scelto i suoi attori ? Delia: Avevo bisogno di personaggi molti diversi: un padre disperato che Silvio Orando recita meravigliosamente, una madre isterica Luciana (che è qui), un figlio un po' perso che si comporta da Hitler, un professore (Michele Placido) e una figlia un po' sognatrice che scopre l'amore .. Ahah Pauline: Si, allora Chiara, hai solo 15 anni, è stato difficile per te recitare questa parte ? Anna: Si , un po'

presagendo che sia accaduto qualcosa di spiacevole, il padre assume un atteggiamento brusco e distaccato. Visto che quella mattina Gregor non era a lavoro, il procuratore della ditta va di persona a casa di Gregor : i genitori tendono a giustificare il figlio per non fargli perdere il posto di lavoro ; la madre descrive Gregor come un ragazzo diligente e giudizioso, sempre dedito al lavoro. A questo punto il procuratore si rivolge a Gregor ma, quando sentono provenire dalla sua stanza suoni animaleschi

interpreti. È stato l'unico film italiano in concorso al Festival di Cannes del 2009. Durata: 128 min III) La storia ruota attorno a Benito Albino Dalser, figlio del dittatore Benito Mussolini (Filippo Timi) e di Ida Irene Dalser (Giovanna Mezzogiorno). Le vicende partono dall'anno in cui Mussolini conobbe la Dalser sino all'anno in cui il loro figlio viene rinchiuso in manicomio. Il film ripercorre l'amore tormentato e non corrisposto di Ida verso il giovane Mussolini, che prima se ne invaghisce, e

viene piano piano assalito da un dubbio; il sospetto che suo figlio Enea sia il mostro che da anni semina il terrore in città. L'inquietudine della donna diverrà poi paura ed infine un'ossesione: ogni minimo indizio, ogni voce ricollega il mostro ad Enea, il quale si comporta in modo strano. Sempre più coinvolta dalle sue angosce, Matilde è preda di un travaglio interiore che la vede combattere tra la compassione e la tenerezza per un figlio malato ed il terrore per un'entità crudele e mostruosa da

I Cento Passi Il testo presenta una delle scene centrali del film I cento passi , film di Marco Tullio Giordana dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, figlio di un piccolo mafioso,che si è impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia e in particolare nel suo paesino Cinisi, da lui battezzato Mafiopoli, in cui spadroneggia il Boss Tano Badalamenti. Questa scena è un dialogo tra il protagonista Peppino e suo fratello Giovanni, che condivide le idee del fratello

alla luce dell’analisi che stiamo conducendo, il fatto che Arthur venne al mondo proprio in quell’anno in cui il rapporto madre-figlio tornava ad essere argomento di costante dibattito e in cui l’amore materno era messo dalla Chiesa all’ordine del giorno. Evidentemente, il concetto che si voleva diffondere era ben preciso: come la Vergine Maria aveva sofferto per il figlio, così tutte le altre madri erano chiamate a soffrire. Ma la sofferenza di cui si parla è senza dubbio valorizzata e nobilitante

poi, deve essere particolarmente seguita. Fin dal primo contatto fra maschio e femmina subentrano infatti, per l’uno e per l’altra, dei precisi doveri e cessano dei diritti, dato che da quell’unione possono aversi specifiche conseguenze. Se avere un figlio è ammesso e voluto dalla Legge, è indispensabile che i due componenti il binomio, di fronte a questa eventualità, abbiano a mutare fisicamente e spiritualmente il loro comportamento iniziale. Le coppie che si uniscono solo per un fattore fisico si