Saputo

familiare o più popolare, al gergo di mestiere, apportando ricchezza, rigore e novità al tessuto così solido ma un po’ uniforme della descrizione o del racconto. L’autore ha saputo particolarmente curare e scegliere i suoi aggettivi incastrandoli perfettamente all’interno delle sue descrizioni. Ha saputo donare al verbo il suo valore d’attesa, garante della durata di un’impressione e del suo prolungamento o della sua eco sul lettore. Gli si perdonerà senza dubbio qualche segno di

parte del romanzo si citano anche riferimenti sulla Prima Guerra Mondiale. | |6)Il rapporto tra Zeno e suo padre si può considerare molto conflittuale quando quest’ultimo era ancora in vita. In realtà Zeno non aveva mai | |saputo voler bene a suo padre e soltanto dopo la sua scomparsa capì in realtà quanto fosse importante per lui. Zeno e suo padre non andarono mai | |d’accordo per il semplice motivo che i due avevano caratteri diversi: -Il primo caratterizzato da una profonda

véritablement question du projet MoSE), que seul le fait de considérer la Terre comme un unique écosystème nous permettrait de distinguer, de définir et pour finir de tenter de résoudre les problèmes de la "maison de l'homme". "La cultura che ha saputo produrre la civiltà contemporanea accentua invece il potere dell'uomo sulla natura, la sua capacità di tutto mutare e risolvere, attribuendo un valore assoluto allo sviluppo tecnologico ed economico, senza valutare nella sua vera dimensione il rischio

quelli con i genitori e con Guido, in cui emergono meglio le caratteristiche del suo modo di rapportarsi con gli altri. Egli aveva un rapporto splendido con la madre, mentre ha odiato immensamente il padre, a cui rimprovera il fatto di non averlo saputo educare, accettando, quindi, la nullità che in realtà era. La figura maschile del padre verrà ricercata da Zeno successivamente nel padre di Augusta, il signor Malfenti e nello sposo di Ada, Guido Speier. La figura della madre, morta giovanissima

tutta la Basmala è contenuta nella lettera bâ, e ogni cosa raccolta nel bâ è contenuta nel punto diacritico che serve per scriverlo. Alcune delle 114 sure iniziano con lettere o gruppi di lettere di cui né i fedeli né gli studiosi orientalisti hanno saputo decifrarne il significato o valore simbolico. Ci sono, poi, quattro sure che prendono il titolo da queste misteriose notazioni: 20, 36, 38 e 50. Ogni sura è divisa in versetti o segni (âyât): sono gli stessi segni con cui Dio dà prova della sua esistenza

quello di una gran parte dell’interventismo democratico : “Dov’è il giusto e dov’è il falso? Se è vera la tua ribellione d’adesso, che fondamento aveva la tua persuasione di prima? Ma se è vera e fondata quella, allora tu sei un debole, tu non hai saputo sostenere la prova, non sei stato all’altezza del sacrificio”. La risoluzione che sembra trovare Sandro-Stuparich al suo dilemma interiore si trova in una verità interiore, in un aiuto spirituale : “il pensiero cercava con affanno la via dell’assoluta

polsi gli rimbocca le lenzuola . CORO: Ri....mi.....ni, Ri.....mi.....ni Ora Teresa e'all' HArry's Bar guarda verso il mare per lei figlia di droghieri penso che sia normale porta una lametta al collo e'vecchia di cent'anni di lei ho saputo poco ma sembra non inganni . CORO: Ri.....mi.....ni, Ri.....mi......ni [Dm]Cosa vuol dire [Gm]avere un metro e [A7]mezzo di sta[Dm]tura, ve lo rivelan gli [Gm]occhi e le bat[C7]tute della [F]gente, e la curiosi[Gm]t? di una ra[A7]gazza irrive[Bb]rente

|verso, ad esempio, si nota la sinestesia (accostamento tra percezioni | |le porche con sua marra pazïente; |sensoriali differenti) e l’onomatopea di sottile-tintinnio, ma in tutto | |ché il passero saputo in cor già gode, |il componimento è reso melodico dalla rima. | |e il tutto spia dai rami irti del moro; |

maneggiata, e volta e rivolta gran parte de la moral filosofia così platonica come peripatetica, ed anco de la scienza de l’anima; e se ben son molti anni ch’io non ho letto queste cose, non temo nondimeno che vi siano molti errori: temo bene di non aver saputo, o di non saper accompagnar le cose filosofiche con alcune teologiche che vi sono necessarie; però molte volte lascio lo spazio in bianco, acciochè il signor Flaminio il riempia a suo modo. Dite al Signore ch’io ho fatta questa fatica, la quale in

nucleo più notevole delle avventure di Renzo è nei ca pitoli che narrano la sua prima venuta in Milano fino alla conclusione della fuga (capp XI-XVII). A una varietà continua di stati d'animo, di atteggiamenti, di situazioni. C'è un Renzo ingenuo e saputo effervescente e baldanzoso nel momento della rivolta e dell'illusione; immaginoso e rumoroso, buffone e pur sempre buon figliolo nell'ubriachezza; accorto ed attento, ed anche più pronto e più prudente del solito, nella preparazione della