Lazio ale
INTHRODVZIONEN
Metodologia
Il diritto comparato può essere studiato privilegiando il metodo casistico (partendo dal caso concreto per trarre conseguenze generalizzanti), oppure con il metodo problematico. Perché una ricerca possa essere ascritta alla scienza del diritto comparato è necessario che ci siano almeno due oggetti da comparare, che la finalità sia quella di operare un confronto, che il metodo non si riduca a un’elementare accostamento di due sistemi o istituti appartenenti ordinamenti, che i riferimenti comparatistica non siano strumentali all’analisi dell’ordinamento di appartenenza, o che lo scopo sia quello di operare una classificazione o predisporre un modello. Per fare il diritto pubblico comparato è in più necessario che il diritto pubblico degli ordinamenti indagati presenti una propria autonomia. Suo presupposto è perciò l’esistenza di diritti pubblici suscettibili a essere comparati (il che non è dato riscontrare, ed esempio, negli ordinamenti islamici, permeati nel pubblico come ne privato, dal fenomeno religioso). Tra le finalità del diritto comparato è utile citare il contributo in sede di elaborazione legislativa. Presso tutte le assemblee parlamentari esistono uffici specializzati nello studio dei diritti stranieri, e raramente un progetto di legge viene redatto senza tenere affatto da conto le esperienze maturate altrove. La redazione e la modificazione di testi costituzionali richiede a sua volta una spiccata sensibilità comparatistica. Con l’avvento delle nuove ondate di costituzionalismi, specie nell’America Latina e nell’Europa dell’Est, si è assistito a un intenso scambio di conoscenze ed esperienze, rivelatosi utile per la codificazione di nuovi testi costituzionali in ordinamenti usciti da decenni di dittatura. Infine occorre evidenziare che l’opera dei comparatisti si rivela preziosa anche per la predisposizione di trattati e convenzioni internazionali (molti dei quali hanno proprio ad oggetto